mercoledì, giugno 22, 2011

Riceviamo e pubblichiamo una lettera da Palermo

I misfatti di Collegno 2000 Srl
Gentile Consigliere Giovanni Lava,
Le scrivo dopo aver letto un paio di articoli che Lei ha pubblicato sul suo blog e relativi alla Collegno 2000 s.r.l.
Ho letto che Cardinali, che io ho avuto modo di conoscere ed incontrare più volte, è stato sfiorato da accuse di mafia a Palermo, dove è riuscito a far accettare la variante al piano regolatore che gli consentiva di far costruire in una zona destinata a verde agricolo un enorme ipermercato, il Forum Palermo. Non voglio entrare nel merito delle accuse; che sia la magistratura ad occuparsene. Le voglio invece raccontare quello che Cardinali è riuscito a fare a danno di un centinaio di persone coinvolte in questo "affare". Quando Cardinali è venuto a Palermo ha contattato tutti i proprietari di un enorme appezzamento di terrreno nella parte sud orientale della città (stiamo parlando di terreni a valle dei giardini di Ciaculli). Si trattava di un centinaio di persone, piccoli e grossi proprietari terrieri che si sono trovati quasi tutti d'accordo a vendere alla Collegno 2000 i loro terreni, ormai poco fruttuosi, vista la crisi dell'agricoltura e soprattutto la svalutazione del mandarino. Ho riportato "quasi" tutti, perchè alcuni, tra cui mio padre, si sono opposti ad una vendita che veniva fatta ad un prezzo molto al di sotto del valore reale del terreno. Ma Cardinali è stato furbo: ha suddiviso gli ettari in 3 grossi lotti di circa 40 proprietari ciascuno ed ha condizionato l'acquisto di un lotto all'accordo di tutti i proprietari che facevano capo al lotto stesso. In questo modo ha fatto si che chi si opponeva venisse soffocato dagli altri proprietari del lotto cui apparteneva e che erano interessati a vendere. Fin qui, niente di più dell'abilità di un imprenditore.
Da qui in avanti invece le cose cambiano.
Vengono fatti i contratti e Cardinali trova il modo (stiamo accertando con gli avvocati le modalità con cui questo è stato possibile) per far fare il rogito. Per quel che ne ho potuto capire il rogito si può fare versando ai venditori anche il 90% del prezzo mentre si è obbligati a pagare l'imposta di registro dopo aver pagato il 100%. Quindi il pagamento avviene in due trances: prima il 90%, che consente di trasferire a Collegno 2000 la proprietà di ben 2 dei 3 lotti e le imposte di registro che, da contratto, sono a carico di Cardinali, non vengono pagate. Come Lei certamente saprà, lo Stato considera acquirente e venditore debitori in solido per le imposte di registro, indipendentemente da quello che è scritto sul contratto. Ma la Collegno ha già la proprietà del terreno e se lo rivende facendo utili da capogiro.
Viene da chiedersi: ma com'è potuto accadere? Perchè il notaio non ha spiegato questo rischio ai venditori? Nessuno si sarebbe messo sotto scacco: avrebbero preteso tutti il 100% per rendere il rogito contestuale al pagamento delle imposte. Ovvero: non paghi le imposte? Bene ... la terra allora non è tua e non te la puoi vendere.
Casualmente però il notaio ha deciso di smettere di lavorare ed ha chiuso lo studio notarile.
Nel frattempo tutti gli ex proprietari si vedono recapitare 2 tipi di cartelle esattoriali:
1) imposta di registro: dal momento che l'acquirente non l'ha pagata tutti i venditori devono pagarla, con sanzione ed interessi;
2) plusvalore: l'agenzia delle entrate fa una stima del terreno venduto e ritiene che il terreno valga 1/3 in più del valore dichiarato. Quindi chiede l'imposta di registro corretta con sanzioni ed interessi.
Morale della favola: tutti i proprietari sono OBBLIGATI a pagare da poche centinaia di euro (per i piccolissimi appezzamenti) ad un paio di centinaia di migliaia di euro (per i più grossi).
Per farle un esempio, un proprietario ha venduto un appezzamento di 2600 mq, una casa rurale di circa 160 mq, ha incassato, nell'arco di più di 4 anni, tra acconti e saldi, 260.000 euro e adesso si trova a pagare più di 50.000 euro di tasse allo Stato.
Serit, alterego di Equitalia in Sicilia, per riscuotere le cartelle esattoriali dei singoli proprietari, ha ipotecato i 2/3 del patrimonio immobiliare degli abitanti di tutta la borgata Roccella, i cui mandarineti hanno fatto posto ad una colata di cemento armato, il Forum Palermo, dove l'IPERCOOP ed altri 125 negozi continuano a fare milioni di euro, in barba ai tanti ex proprietari che non sanno come sottrarsi alla morsa asfissiante del fisco.
Cardinali, raggiunto al telefono, dice di stare tranquilli, che pagherà ma, nei fatti, è sparito e nessuno sa dove sia per quanto la sede della Collegno 2000 e a quanto pare anche la sua famiglia si siano rasferite a Terni.
Ho sintetizzato molto la storia ma credo d'aver messo l'accento sui punti salienti. Ecco quindi come vengono condotti gli affari dal sig. Cardinali.
Spero di averLe raccontato una storia interessante.
Cordialmente,
Lettera firmata