martedì, giugno 14, 2011

I risultati dei referendum: un successo al di là di ogni più rosea aspettativa

La raccolta delle firme un anno fa
Berlusconi, prendi e porta a casa!
Stamane il sole splende come non mai da quindici giorni a questa parte. Ora possiamo anche andare al mare! Il cinquantasette per cento di votanti a livello nazionale, il sessantasette per cento a Collegno. Non poteva andare meglio.
E' stato premiato l'impegno che abbiamo profuso anche a Collegno tutti: dal Pd ai Grillini, ai cittadini senza etichette che per una volta hanno potuto partecipare senza dover spiegare a quale formazione della sinistra appartenessero. Questa è l'unità che a noi di CIVICA piace, quella in cui ognuno può dare il suo apporto senza preoccuparsi delle tessere e dei voti. Noi di CIVICA abbiamo partecipato sin dall'inizio, dalla raccolta delle firme fino al 12 e 13 giugno come rappresentanti di lista. Ancora venerdì siamo stati al mercato di Paradiso, senza simboli se non quelli dell'acqua pubblica e del nucleare. Abbiamo messo la nostra sede di piazza Neruda a disposizione di tutto il Comitato referendario e di chiunque volesse dare una mano, abbiamo affisso i manifesti dei comitati in due tornate, insomma abbiamo fatto tutto ciò che era possibile per le nostre forze e forse anche qualche cosina in più. Abbiamo fatto poche chiacchiere e tanti fatti. Certamente il risultato finale non dipende dalle piccole azioni di CIVICA. Ancora una volta la televisione ha giocato un ruolo decisivo nel bene e nel male. Venerdì scorso al mercato gran parte delle persone che fermavamo dicevano di essere decisissimi ad andare a votare ed erano indignati soprattutto contro il ministro Brunetta che tutti avevano visto la sera prima nell'ultima puntata di Anno Zero: ha contribuito moltissimo Brunetta al successo dei referendum. Ma di più ha contribuito sicuramente Berlusconi con le sue dichiarazioni squinternate insieme al suo compare Bossi. Dopo le elezioni amministrative, questo risultato referendario non fa che rendere più solido il cambiamento, la fine del berlusconismo e il ridimensionamento (si spera)dell'arroganza leghista. Sempre che i vari Bersani, Veltroni, D'Alema, Di Pietro, Vendola e compagnia non riescano a rovinare tutto ancora una volta.
Giovanni Lava