martedì, luglio 06, 2010

L'impianto di rifiuti pericolosi di Barricalla

Lavori di preparazione del quarto lotto
E dopo i rifiuti il fotovoltaico
No! Tutto si può addebitare alla discarica di Barricalla, tranne le puzze che ammorbano l'aria di Collegno negli ultimi tempi...
... Per verificarlo basta recarsi sul posto e affidarsi al proprio olfatto. Dell'odore nauseabondo da cui siamo perseguitati ultimamente non si avverte traccia, mentre diventa sempre più intenso quando si arriva all'impianto di compostaggio di Punto e Ambiente.
La discarica di Barricalla nasce con il primo lotto realizzato nel lontano 1984. La discarica tratta rifiuti speciali, pericolosi e non pericolosi ed è la più importante del genere in Italia. La società che la gestisce è una società a capitale misto pubblico-privato. Il 30 % di capitale pubblico è della Finpiemonte, mentre il restante 70 % è privato (diviso a metà tra la Sereco Piemonte S.p.A. e la Sadi Servizi Industriali S.p.A.). Buona parte dei rifiuti conferiti provengono proprio dalla Servizi Industriali di Orbassano. Comunque chi volesse saperne di più su come funziona non ha che da visitare il sito http://www.barricalla.com/index.php . A guidare la società Barricalla da quando ha lasciato il Cidiu è una vecchia conoscenza, l'ing. Mario Maggiorotto, nominato dal socio pubblico nel Comitato esecutivo.
Il Comune di Collegno incassa  0,50 euro a tonnellata di rifiuti conferita in discarica, per cui ogni anno porta a casa intorno ai 400 mila euro. A questa cifra che entra in bilancio, vanno poi aggiunti circa 20 mila euro di "interventi" di Barricalla a favore di alcuni progetti cari agli amministratori collegnesi. Per la costruzione del quarto lotto il Comune di Collegno ha ottenuto una compensazione straordinaria di circa 600 mila euro, che sono stati utilizzati per la costruzione del centro civico Don Sapino di Savonera. L'esaurimento della discarica è previsto per il 2013, ma nel frattempo sta per partire l'installazione di pannelli fotovoltaici sulle aree della discarica già utilizzate. L'investimento è di circa 6 milioni di euro per una potenza massima di 1000 khilowatt per una produzione di 1564 MWh/anno. Così il business può continuare.