giovedì, novembre 20, 2014

LA COLLEGNO DA BERE


La torre di proprietà del Comune di piazza Maestri del lavoro d'Italia n. 55
Collegno 2000 srl fallita, il Comune avanza crediti per un milione e ottocentomila euro.
La TOP liquidata, Collegno 2000 fallita, una vera sfiga per chi aveva la sede nella torre di proprietà del Comune all'interno del PIP, torre messa  inutilmente all'asta da anni a prezzi stracciati ma che nessuno vuol comprare. Un successo su tutta la linea!
Per dieci anni la Collegno 2000 srl di Franco Cardinali e C. ha fatto il bello e cattivo tempo a Collegno: Castorama (oggi Leroy Merlin), Carrefour, Unieuro, Italmacello, Ikea, area ex Elbi, Golf Hotel sull'area dell'ex ospedale psichiatrico di Savonera, di cui si trova ancora la descrizione sul Web ... Un'interrogazione al sindaco da parte del sottoscritto nel febbraio 2012 mandò a monte l'ultimo "affaruccio" di Collegno 2000 a Collegno, una permuta di lotti all'interno del Pip, ma per dieci lunghi anni Collegno 2000 aveva imperversato in lungo e in largo. Non c'è stata iniziativa immobiliare milionaria che non li abbia visti protagonisti. Non c'è stato contadino, proprietario di terre o di immobili lungo la Statale 24 che non sia stato avvicinato, blandito, pressato affinchè cedesse i propri beni. I miliardi di lire prima, i milioni di euro poi, abbondanti come noccioline. Non si contano le varianti al piano regolatore approvate dalle maggioranze in consiglio comunale che andavano incontro alle proposte della società. Perfino l'ultima variante, la n. 14 del marzo 2011 sulla riduzione delle fasce di rispetto, "casualmente" avrebbe potuto comportare qualche ricaduta interessante per Collegno 2000.
Ma bisogna andare ai primi anni del decennio scorso per avvertire la "Collegno da bere". Un piccolo cammeo risalente proprio all'anno 2000 che mi vide protagonista involontario fa di me un testimone oculare. Il sindaco D'Ottavio voleva celebrare a suo modo il passaggio del millennio e così, oltre a far seppellire cimeli e una sua lettera sulla piazza del Municipio (là dove c'è lo stemma della città in marmo) come un principe rinascimentale pur di trasmettere la propria gloria ai posteri commissionò un libro che io curai per l'Editrice Luna Nuova. Libro dal titolo "Collegno nell'anno 2000". Un volume di 64 pagine tutte a colori, pieno di foto che esaltavano la città di Collegno e il suo sindaco. Ebbene quel libro dalla copertina rigida stampato in migliaia di copie fu pagato proprio da Collegno 2000 appena arrivata in città portandosi dietro una montagna di quattrini da spendere. Come Franco Cardinali e C. siano arrivati a Collegno ancora non ce l'hanno mai spiegato, chi è stato il Caronte a traghettare Collegno 2000 da Terni nella nostra città non si sa, anche se non ci vuole la zingara per indovinarlo.
Tanto l'arrivo fu roboante, tanto la partenza è avvenuta furtivamente e in punta di piedi. Sono spariti, lasciando debiti a destra e a manca. Ora gli uffici comunali hanno fatto i conti e c'è da farsi venire un colpo: il Comune vanta un credito di 1.838.087,703 euro. Il debito di  Collegno 2000 verso il Comune fa impallidire quello lasciato dalla TOP.
Ironia della sorte il sindaco che ha dovuto firmare l'istanza alla curatrice fallimentare con i conti di quanto dovuto da Collegno 2000 è stato Francesco Casciano che da buon condomino negli anni della "Collegno da bere" nella veste di presidente della TOP saliva e scendeva le stesse scale dei dirigenti e professionisti di Collegno 2000 e li aveva come affittuari. Lo stesso presidente della TOP che, partecipando allo sportello unico del maggio 2010 per la permuta dei lotti nel Pip, non aveva nulla da dire anche se da circa un anno Collegno 2000 non pagava l'affitto alla stessa TOP.
E' paradossale quello che emerge dal decreto sindacale (leggi) del 14 novembre scorso. Nonostante il lungo elenco delle inadempienze contrattuali della società e dei mancati pagamenti, dal contributo del costo di costruzione (anni 2004/2006), ai maggiori oneri di esproprio, all'affitto dei locali che non viene più pagato per intero dall'aprile 2009 e del tutto dall'agosto successivo, il Comune di Collegno non solo intrattiene rapporti ma sottoscrive lo scambio dei lotti tra Collegno 2000 e la Pasticceria Torino nel maggio 2010 e proroga la firma della relativa convenzione di mese in mese fino a tutto il 2012.
Noi facciamo i nostri migliori auguri affinché il milione e ottocentomila euro vengano recuperati dal Comune di Collegno, ma temiamo che facciano la stessa fine dei 3200 euro che Collegno 2000 deve al sottoscritto come risarcimento delle spese legali sostenute per difendersi dalle loro iniziative giudiziarie come stabilito dal tribunale di Terni.
Una considerazione finale: possibile che anche di questa ennesima debacle amministrativa non ci siano responsabili? Che nessuno venga chiamato a rispondere degli errori o di eventuali mancanze? Anche se in Italia ormai la giustizia è un opzional obsoleto, visto che anche nei pochi casi di condanna per reati anche gravissimi in primo grado, nessuno paga mai niente tra assoluzioni in secondo grado, in cassazione, riduzioni di pena e prescrizioni varie. La scandalosa sentenza Eternit insegna. Perciò, tranquilli, se responsabili ci sono, questi possono dormire sonni tranquilli. Forse.
Giovanni Lava
P.S. A chi interessa, può leggersi  l'interrogazione (leggi) presentata il 20 novembre 2014