giovedì, dicembre 03, 2015

BILANCIO PARTECIPATO: LUCI E OMBRE.

160 mila euro calati dall'alto da gestire dal basso (forse).
Di bilancio partecipato a Collegno se ne parla da decenni. Le giunte che si sono succedute da almeno vent'anni in qua hanno declinato l'impegno con una formale presentazione nei quartieri delle decisioni prese nelle più o meno segrete stanze di partito. Poco più di una evocazione ideologica di quando si andava facendo in alcune realtà terzomondiste. Ora pare che la giunta Casciano voglia passare dalle parole ai fatti mettendo sul piatto 160 mila euro per il 2016, 20 mila per ognuno degli otto quartieri della città, da far gestire dal basso sulla base di progetti originali da scegliere entro il prossimo mese di Marzo. L'iniziativa che si avvale anche della collaborazione dell'Università di Torino è stata presentata dal sindaco e vicesindaco in pompa magna lunedì 30 novembre nella sala del consiglio comunale alla presenza dei due professori universitari che seguono il progetto, i professori Luigi Puddu e Christian Rainero, di numerosi cittadini e delle solite truppe cammellate mobilitate ogni volta che serve.
Ogni cittadino o gruppo di cittadini potrà scaricare dal sito del Comune una scheda progetto da compilare e consegnare entro il mese di gennaio 2016. Un'apposita commissione comunale selezionerà i progetti più interessanti e compatibili con il budget a disposizione entro febbraio. I progetti selezionati saranno pubblicati e votati entro il mese di marzo dai cittadini che lo vorranno purchè abbiano compiuto almeno 16 anni. Il progetto che in ogni quartiere sarà più votato (si potrà votare on-line o presso i centri civici) sarà finanziato e realizzato dall'amministrazione comunale.
Come CIVICA seguiamo con interesse l'iniziativa, se non altro perchè anche nel nostro programma era previsto che una quota (il 10% ) del bilancio fosse gestita dal basso dai cittadini sulla base delle diverse esigenze dei quartieri. Qui siamo di fronte ad un'iziativa più modesta ma non per questo meno significativa. 160 mila euro per una sperimentazione di questo genere non sono pochi per testare la fattibilità concreta di una gestione dal basso del denaro pubblico in un momento in cui le risorse non abbondano. Per valutare la bontà del progetto complessivo occorrerà però verificarne i risultati finali.
Detto ciò, pur condividendo l'iniziativa, non possiamo non segnalarne alcune incongruenze o sfasature. La prima ha a che fare con i criteri di selezione dei progetti che perverranno da parte della commissione che sarebbero i seguenti: a) fattibilità tecnica e giuridica; b) compatibilità rispetto al programma amministrativo di governo; c) budget economico finanziario; d) tempi di realizzazione; e) ricaduta sul territorio.
Il punto b) ci appare assolutamente fuori luogo e molto soggettivo, cosa che consentirebbe, volendo, di scartare in modo del tutto arbitrario i progetti che dovessero dispiacere per qualche motivo al Palazzo oppure che avessero più appeal di quello di qualche "fedele" del Palazzo stesso. Un punto a nostro avviso da cancellare, visto che la scelta del progetto alla fine dovrebbe spettare direttamente ai cittadini che parteciperanno con il loro voto alla selezione. La partecipazione dei cittadini e la loro libera scelta dovrebbero garantire di per sè la democraticità e ammissibilità dei progetti.
La sfasatura è data dal fatto che dal processo di elaborazione del progetto complessivo, a parte una striminzita comunicazione in una commissione, sia stato tenuto fuori il consiglio comunale. E' vero che ormai più del 90% delle decisioni è demandato alla giunta esecutiva, ma nel nostro caso, visto che si tratta di soldi, la competenza per il bilancio comunale è tutta del consiglio comunale. E visto che si tratta di bilanbio di previsione 2016 che non si sa se e quando sarà approvato dal consiglio comunale, ci appare un po' avventurosa la scelta di avviare un progetto di bilancio partecipato che prevede una spesa di 160 mila euro prima che questa sia deliberata. Che fine farebbe il progetto se nel corso dell'approvazione del bilancio di previsione il consiglio comunale nel pieno della propria autonomia dovesse decidere di spendere quel denaro per far fronte a qualche emergenza che si dovesse nel frattempo presentare?
Nella foga populista che a volte sembra avere la meglio anche nell'amministrazione di Collegno sempre più spesso si inciampa nell'umiliazione, consapevole o inconsapevole non importa, del ruolo di rappresentanti eletti dai cittadini che rivestono i consiglieri comunali, siano essi di maggioranza o di opposizione. Sempre più spesso si privilegiano e si consultano altri soggetti prima e più dei consiglieri comunali.
Per chiudere in bellezza, mi corre l'obbligo di segnalare quella che a mio avviso è stata una bella gaffe dell'assessore Cavallone che ogni tanto nella sua foga oratoria ci regala qualche sprazzo di verità. Nel rispondere al consigliere del centrodestra Boetti Villanis che aveva definito i 20 mila euro una mancia propagandistica e elettoralistica, Matteo Cavallone ha risposto che se fosse stata quella l'intenzione, i 160 mila euro li avrebbero destinati al suo assessorato che poi li avrebbe distribuiti alle associazioni e alle società sportive. Un'affermazione che ammette quanto da sempre sosteniamo come CIVICA e cioè che molti dei finanziamenti a questi soggetti hanno come scopo principe quello di foraggiare i grandi elettori del Pd, vere e proprie macchine da guerra nella raccolta delle preferenze. Non è un caso se l'assessore uscente che sovrintende ad associazioni e società sportive è anche quello che raccoglie più preferenze al momento del voto.
Ultimissima annotazione: anche nella presentazione di lunedì scorso la giunta si è avvalsa dell'apporto di una cooperativa. Ci domandiamo: possibile che non sia più possibile alcuna iniziativa comunale senza che ci si debba servire dell'ausilio di una qualche cooperativa?
Giovanni Lava