mercoledì, marzo 18, 2015

LUPI? INNOCENTE.

La politica o del trionfo dell'ipocrisia.
A seguito dell'ultimo o penultimo scandalo (come si fa più a tenerne il conto?) si è affacciato alla mia sempre più debole mente un ragionamento che può essere paradossale ma anche forse no.
Il ministro Maurizio Lupi del dopo scandalo Incalza è o non è lo stesso di prima dello scandalo? Se poteva tranquillamente fare il ministro onorato e riverito prima, perché non dovrebbe continuare a farlo anche dopo. Può bastare un semplice incidente di percorso a renderlo inadatto al ruolo? Forse che i meriti politici e gli interessi che lo hanno portato a ricoprire la carica di ministro non sono gli stessi espressi da quel sistema corrotto che oggi i magistrati hanno portato allo scoperto? Forse che chi lo ha promosso alla carica più volte di seguito ignorava l'humus da cui veniva? Anzi non era proprio il riconoscimento di tutto ciò a rendere possibile la sua nomina?
Ora in molti suggeriscono al ministro di dimettersi pee sua scelta. Io immagino il povero Maurizio che si scruta allo specchio per cercare un qualche segno differente nel suo volto rispetto a prima e per quanto si sforzi non riesce proprio a trovarne. È proprio quella la faccia di un ministro. È quella che ha sempre avuto. È proprio quella che gli ha consentito di diventarlo. È quella che tutti conoscevano e dunque perché improvvisamente non va più bene?
Lo scandalo a mio avviso, se di scandalo si può ancora parlare a fronte di quella che è la norma a Roma come in periferia, sta nel fatto che per meritare la poltrona di ministro come quella di assessore occorre avere un determinato pedigree noto a tutti.
Quando la magistratura ci mette lo zampino improvvisamente tutti cascani dal pero,  ma fino a quando ciò non accade non c'è problema.  Allora basta con l'ipocrisia delle dimissioni consigliate. Che Lupi resti al suo posto così degnamente guadagnato.
Giovanni Lava