lunedì, marzo 11, 2019

ADDIO ALLA POLITICA

Fa un certo effetto assistere da lontano e con indifferenza all'agitarsi della politica cittadina in vista delle elezioni di maggio per il rinnovo del consiglio comunale. A Novembre avevo affidato a Collegno Notizie il mio commiato dall'impegno politico. Illuso, a tutt'oggi di Collegno Notizie non si ha più notizia. Doveva uscire a Natale e non si sa se lo farà per Pasqua. Perciò rompo ogni ulteriore indugio e lo pubblico sul nostro vecchio e caro Blog, tanto è sempre attuale. Un caro saluto a tutti.


È stato bello (forse anche no).

La lista CIVICA PER COLLEGNO dopo dieci anni di onorato servizio è giunta alla fine del secondo mandato. Il suo consigliere comunale Giovanni Lava, cioè io, è arrivato anche alla fine del suo impegno nella politica cittadina. La nostra lista era nata per fornire un’alternativa a sinistra agli elettori stufi del regime rappresentato da Pci-Pds-Ds-Pd e dai loro satelliti, un regime durato ininterrottamente dal ‘45 ad oggi, un sistema di potere bloccato sempre più logoro nei metodi, nelle donne e negli uomini che lo hanno impersonato, una discesa senza fine per qualità e, purtroppo per loro, anche di consensi.
Nel 2009 eravamo dei leoni furenti. Per dare un’idea abbiamo martellato la Giunta Accossato con circa 350 interrogazioni. E molte facevano davvero male. Tanto male che sommate agli 895 articoli sul blog di CIVICA, che male ne facevano anche di più - centinaia e centinaia di cittadini li leggevano ogni giorno (più di 300 mila visualizzazioni in cinque anni) -, portarono al tentativo, per mia fortuna fallito, di togliermi definitivamente di mezzo con le querele “commissionate” alla famigerata COLLEGNO 2000 srl.
Nel secondo mandato il mio impegno si è a poco a poco sgonfiato: un centinaio di interrogazioni e “solo” 142 articoli sul blog. I motivi? La stanchezza personale per una lotta politica “inutile” e la difficoltà oggettiva di fare opposizione ad un’amministrazione soporifera come quella di Francesco Casciano. Sullo sfondo una sorta di straniamento verso una realtà diventata altra da quella in cui CIVICA era nata dieci anni fa. Un secolo fa. Allora coltivavamo l’ambizione di cambiare la politica con la razionalità e proposte di buon senso, oggi va di moda la caciara.
Mi sovviene Tomasi di Lampedusa: “Noi fummo i Gattopardi, i Leoni; quelli che ci sostituiranno saranno gli sciacalletti, le iene; e tutti quanti Gattopardi, sciacalli e pecore continueremo a crederci il sale della terra”.
Dopo 50 anni di vita sempre in prima fila e sempre all’opposizione, è arrivato il momento di sottrarmi ad una realtà politica che non mi appartiene più, né mi appassiona. Anche se nelle commissioni e spesso anche in consiglio comunale mi sembra di essere l’unico politicamente vivo e con una visione di futuro sensata. Ma la cosa è drammatica, non seria.
Approfitto perciò di Collegno Notizie per dire un grande grazie di cuore ai tanti cittadini che ci hanno votato e ai pochi che in questi anni ci sono stati fisicamente vicino. Grazie Collegno e … auguri. Ne hai proprio bisogno con l’aria che tira.
Giovanni Lava


mercoledì, agosto 01, 2018

FU O NO VERO RAZZISMO?

Il caso della giovane atleta di Moncalieri.
Il lancio dell'uovo che ha colpito l'atleta Daisy Osakue ad un occhio è stato un lancio razzista oppure solo un lancio teppistico? Che fossimo un paese poco serio lo sospettavo da tempo, che lo fossimo fino a questo punto, purtroppo no. Se in Italia ci troviamo o meno davanti ad un'escalation di episodi razzisti ciò parrebbe dipendere tutto da quell'uovo. O meglio dalla qualità della testa bacata che stava dietro la mano che lo ha lanciato. Per alcuni accertare che l'aggressione a Daisy Osakue è stata solo un bravata dimostrerebbe addirittura che in Italia il razzismo non esiste.
La prova che non si è trattato di un'aggressione razzista starebbe nel fatto che prima di quel lancio d'uova ce ne sarebbero state altre a persone non di colore. Costoro chiedono retoricamente perchè tanto rumore per una ragazza di colore e neppure una parola per le vittime bianche? Lo so che è tempo perso, ma voglio dirglielo ugualmente: un'aggressione a sfondo razziale è uno dei crimini più odiosi che esistono o che si possano immaginare.
La stessa tesi pare sia stata sposata subito anche dai carabinieri e recepita dalla Procura della Repubblica. Non ho motivo di dubitare di loro, ma credo che per buon senso si tratti di un'ipotesi che potrebbe essere tanto vera quanto falsa, soprattutto quando ancora non hanno messo le mani sui responsabili. Dove sta scritto che i nostri buontemponi non possano essere allo stesso tempo dei teppisti e alla bisogna anche dei razzisti? Non possono aver voluto prendere due piccioni con una sola fava? Non possono, dovendo scegliere in quel momento chi colpire, aver privilegiato la povera Daisy per il suo colore della pelle?
Questa mia analisi capziosa e che lascia il tempo che trova si giustifica solo con il clima sempre più chiaramente razzista e fascista che si respira nel nostro paese. Il razzismo più o meno a buon mercato in Italia c'è sempre stato: prima verso i meridionali, poi verso gli albanesi, i rumeni, i marocchini per non parlare di zingari o negri. Basta fare un piccolo viaggio sui social, la spesa al mercato o al supermercato, oppure trovarsi su di un pulmann o su di un treno per toccarlo con mano. Per fortuna quasi sempre ci troviamo ancora di fronte ad episodi verbali o di semplici atteggiamenti di rifiuto. Ma negli ultimi mesi stiamo assistendo ad un ripetersi sempre più frequente di atti di violenza anche gravi ... E per la prima volta abbiamo un ministro degli interni che non solo non prende una posizione netta contro questi episodi ma afferma che "gli italiani ne hanno abbastanza". Quindi se si fanno un po' di giustizia da sè che male c'è? 
Come in tutte le cose del mondo anche in questa vicenda c'è il lato patetico rappresentato dai quei militanti assatanati cinquestelle che nel decidere che idea avere dei fatti condividono qualunque minchiata serva ad allontanare ogni sospetto dai propri eroi al governo. Qualcuno si spinge fino ad accarezzare l'idea del complotto, immaginando il solito Renzi che, sfruttando il fatto che l'atleta di Moncalieri avesse fatto in passato parte dei giovani democratici del Pd, l'ha convinta a tirarselo da sola l'uovo galeotto. Tutto apparentemente per colpire Salvini, in realtà per mettere in imbarazzo il suo socio Di Maio.
Giovanni Lava

lunedì, maggio 28, 2018

MATTARELLA SANTO SUBITO!

Un No all'arroganza di Salvini e C.
Gli italiani mai  come questa mattina si sono svegliati con sentimenti contrastanti. Chi arrabbiato per il No di Mattarella, chi sconcertato, chi preoccupato per le conseguenze future ... Io mi sono svegliato sollevato. Ero molto più preoccupato nei giorni scorsi per la nascita di un governo che di giorno in giorno andava assumendo una veste avventurista.
Personalmente non ho condiviso mai le idee della Lega, ancor meno quella di Salvini. Ho condiviso sempre meno quelle del M5S che pure ho votato dal 2013 al 2016, l'ultima come consigliere comunale di Collegno al voto per la Città Metropolitana di Torino. Allo stesso tempo non ho mai temuto un loro successo, non ho mai nutrito dubbi che fossero soggetti capaci di rispettare la Costituzione e le regole democratiche. Il timore è nato dall'apparente facilità con la quale due forze storicamente alternative stavano dando vita giorno dopo giorno ad un vero e proprio mostro politico. Il cambiamento che con tanta sicumera promettevano nasceva da due proposte che in origine  andavano in direzioni diametralmente opposte. Stava nascendo un ibrido a mio avviso pericoloso per il nostro paese, con forti venature antidemocratiche e  dal sapore vendicativo. Non ho doti da veggente, ma nella sfera del futuro mi è parso scorgere qualcosa di completamente nuovo e pericoloso, non molto diverso dal mostro che nacque nel primo dopoguerra. E' probabile che si trattasse solo di paranoie. Ma la cosa che mi ha inquietato di più negli ultimi giorni è stato il crescere della trazione leghista della nascente coalizione di governo, i toni minacciosi nei confronti di Mattarella da parte di Salvini e quelli sempre più rumorosi del Che Guevara de' Noantri che risponde al nome di Alessandro Di Battista. Una rincorsa  a chi faceva la faccia più feroce nei confronti di chi doveva in ogni caso dare il via libera alla nascita del nuovo governo secondo il dettato costituzionale. Era evidente che ci fosse la volontà di rompere da parte della strana coppia per potersi lanciare nel fuoco di una nuova e definitiva campagna elettorale sulla pelle di quel popolo che tanto dicevano di voler difendere.
Ma c'è un altro aspetto che trovavo inquietante man mano che passavano i giorni: l'arrendevolezza del M5S, di Di Maio in particolare che ingoiava una serie di veti da parte di Salvini, nonostante avesse quasi il doppio dei voti. In particolare mi ha colpito la vicenda dell'amica Laura Castelli che è stata estromessa dal nascituro governo solo perchè No-Tav. mentre Di Maio non è stato capace di stoppare la candidatura di Savona, subendo pavidamente il tramonto prima della sua candidatura a premier sia del cosiddetto governo del cambiamento. A mio avviso Savona in sè non era un problema per il Presidente della Repubblica, ma l'uso che ne ha fatto Salvini come una sorta di cavallo di Troia per umiliare Mattarella da una parte e metterlo a tacere per sempre, imporre ai Cinquestelle la sua leadership, sputare in un occhio ai tanto vituperati partner europei e introdurre subdolamente all'ordine del giorno la possibilità di fuoriuscita dall'euro. Se Di Maio fosse stato anche solo capace la metà del suo socio, sarebbe stato lui a stoppare Salvini dopo quanto si era speso sia nell'adulare Mattarella sia nell'escludere qualsiasi avventura in Europa. E ora un Di Maio alle corde alza il tiro addirittura invocando l'impeachment di Mattarella per alto tradimento ... qui se c'è un tradimento è quello che ha fatto lui delle speranze di tutto un movimento. Addirittura si sta parlando di alleanza elettorale con la Lega! Mah.
Un'ultima considerazioni. Da subito si sono alzati i lamenti a sinistra per la scelta di Mattarella, i distinguo. i timori per il prossimo scontro elettorale. La paura che la sua scelta possa mettere le ali alla minacciata possibile alleanza tra Lega e M5S che farebbe a lor dire saltare il banco. Io dico al gregge disperso della sinistra: dobbiamo baciare mani e piedi a Mattarella per l'esempio che ci ha offerto di dignità e fermezza. Non si può continuare a vivere all'infinito tremebondi e con l'occhio rivolto al tornaconto elettorale che poi non torna quasi mai. Innanzitutto se la casa brucia occorre schierarsi senza se e senza ma con il pompiere che al momento ha spento l'incendio e non con chi vi ha dato fuoco. E poi un po' di dignità, sù ragazzi, rimbocchiamoci le maniche e, se proprio fosse necessario, vendiamo cara la pelle con la stessa fierezza e orgoglio di Mattarella.
Giovanni Lava

mercoledì, febbraio 21, 2018

ASLTO3: UN APPALTO MILIONARIO CONTROVERSO

Un modello di partenariato pubblico privato per la gestione integrata delle apparecchiature biomedicali dell'azienda sanitaria che lascia perplessi.

Che sia un affare è indubbio, visto il valore complessivo degli appalti. Di sicuro un affare per l'Althea Group, azienda leader italiana nella gestione integrata delle tecnologie biomediche. Che lo sia anche per le tre aziende sanitarie piemontesi - l'AOU Maggiore di Novara, l'Asl di Alessandria e la nostra ASLTO3 - è meno certo, se le osservazioni (leggi) allegate all'interrogazione (leggi) presentata da CIVICA il 29 gennaio scorso al sindaco di Collegno dovessero essere fondate anche solo in parte.
Lascia, infatti, perplessi innanzitutto il metodo adottato che vede l'Althea Group prima soggetto di elaborazione di proposte alle ASL di fornitura del personale per la gestione dei servizi di TAC e RM, di sistemi di RIS e PACS per la gestione delle immagini radiografiche di TAC e RM, di lavori edili nonchè la fornitura e manutenzione di apparecchiature elettromedicali e poi unico concorrente alle gare d'appalto prontamente predisposte dalle tre aziende sanitarie citate.
Non è facile fare i conti in tasca ad appalti complessi come quelli di partenariato pubblico-privato di cui sopra dal valore di decine di milioni di euro, ma da una veloce quanto meticolosa analisi economica saltano all'occhio delle criticità che lasciano parecchi dubbi sulla convenienza per le tre aziende sanitarie - due appalti già aggiudicati e uno ancora in corso, quello di Alessandria -. Vi sono delle valutazioni economiche da parte dei dirigenti che all'apparenza appaiono poco giustificate se confrontate con altre realtà sanitarie piemontesi e nazionali. Per fare un esempio il valore assegnato in alcuni casi alle apparecchiature proposte risultano di gran lunga superiori a quelli di mercato.
Un'altra criticità riscontrata è quella di aver infilato nell'appalto tipologie diverse di forniture tali da rendere difficile per le aziende specializzate nel settore poter concorrere, cosa che ha prodotto di riflesso la partecipazione di un solo soggetto che in assenza di concorrenti ha avuto come conseguenza un ribasso d'asta molto modesto rispetto a quello che si registra in appalti pubblici analoghi. L'elenco potrebbe continuare, ma per questo si rinvia al documento e all'interrogazione allegati. 
Mi è stato chiesto che senso abbia avuto presentare un'interrogazione tanto complessa al sindaco Casciano. Al di là del fatto che le scelte dell'ASLTO3 hanno a che fare anche con la salute dei cittadini collegnesi che il sindaco dovrebbe tutelare, non nego che lo scopo fosse anche quello di gettare un fascio di luce su questioni di cui di solito nessuno si occupa al di là degli addetti ai lavori, in modo che chi di dovere, se lo dovesse ritenere opportuno, possa contribuire a chiarire i dubbi a noi comuni mortali.
A seguito dell'interrogazione di CIVICA gli autori del documento allegato e il consigliere regionale Gianpaolo Andrissi del M5S si sono recati  dal Procuratore della Corte dei Conti del Piemonte dottor Giancarlo Astegiano con un esposto con l'auspicio che venga verificato - intanto - se gli appalti in questione possano o meno aver recato un danno erariale.
A torto o a ragione siamo sicuri che avremo modo di riparlare di questi appalti. Pur non avendo la palla di cristallo, con il sommo Galileo possiamo anche noi dire: "E pur si muove".
Giovanni Lava

mercoledì, gennaio 31, 2018

GRATTARE IL FONDO DEL BARILE.

Una variante urbanistica che ricorda i fantasmi  del passato.
I consiglieri comunali del Pd l'hanno definita una variante urbanistica per "rigenerare" il Pip, l'area industriale tra l'ex statale 24 e la tangenziale. In realtà la variante n° 15 serve solo banalmente a tappare quei due o tre buchi non ancora cementificati che a vario titolo erano rimasti liberi. In consiglio comunale ho definito l'operazione come un'azione volta a grattare il fondo del barile, meno del 2% dell'esistente. Infatti l'area produttiva in questione passa da 1.157.980 mq a 1.179.946 mq con un incremento di 21.966 mq.
I lotti interessati dalla variante nel Pip sono di colore rosso

Grattare il fondo di un barile nato "marcio", un'operazione quella del Pip ideata e realizzata in quella che fu "la Collegno da bere" del decennio dominato dalla famigerata Collegno 2000 a cavallo tra XX e XXI secolo. Una società nata a Terni negli anni Novanta con un capitale ridicolo e con un nome che è tutto un programma: Collegno 2000 Srl. Una società che per dieci anni a Collegno fa il bello e cattivo tempo (leggi) e che alla fine lascia un debito alla città di ben un milione e ottocentomila euro, un lotto del Pip da edificare, l'albergo da finire e così via.
Collegno 2000 era in quegli anni pappa e ciccia con gli amministratori che gli facevano ponti d'oro e che ogni volta si prestavano a far approvare al consiglio comunale le varianti al Piano Regolatore e i piani particolareggiati necessari a consentire la realizzazione dei loro progetti milionari. Persino la variante numero 14 che ridusse la fascia di rispetto della tangenziale da 60 a 40 metri in qualche modo fu fatta per consentire a qualche operatore di portare a compimento gli impegni presi in passato da Collegno 2000, anche se nel frattempo Collegno 2000 era fallita.
Così a sentir parlare di "rigenerazione del Pip" mi si sono drizzati i capelli in testa. Anche perchè l'operazione non cambia certo il potenziale industriale della città. La proposta di CIVICA per i due lotti che si ricaveranno all'interno del Pip è stata di lasciare un po' di verde in un'area soffocata dal cemento e dal traffico della tangenziale da una parte e della ex Statale 24 dall'altra. Ma la maggioranza che governa Collegno ovviamente non ha voluto sentir ragione e così nel consiglio comunale del 24 Gennaio scorso la variante è stata approvata con il solo voto contrario di Civica e del rappresentante del centrodestra.
Subito dopo è stata approvata, dopo un ampio dibattito, la delibera di indirizzi che apre le porte all'insediamento della facoltà universitaria di Scienze della formazione, la facoltà che prepara le insegnanti per la scuola primaria. Dopo decenni di vani tentativi di portare l'università alla Certosa pare che questa sia la volta buona, tanto più che ieri 30 Gennaio, dopo il Senato accademico, anche il CdA dell'Università di Torino ha espresso il suo voto favorevole. Se tutto procede come da programma già dal prossimo anno accademico circa 200 matricole approderanno a Collegno. Un bel colpo per il sindaco Casciano che a questo punto vede allontanarsi l'accusa di sindaco inconcludente e anche i tentativi di farlo fuori l'anno prossimo da parte dei suoi stessi compagni di partito, precludendogli  la candidatura per il secondo mandato.
Il consiglio comunale si è concluso con il M5S che acusava la maggioranza di aver prolungato gli interventi strumentalmente per non far discutere per la seconda volta la loro mozione di condanna dell'accordo commerciale tra l'Europa e il Canada (CETA). Ora, con tutto il rispetto, forse per Collegno l'università è più importante del CETA, non fosse altro che non sarà la mozione approvata dal consiglio comunale di Collegno a bloccarlo. Ma poi una cosa va detta: il M5S con i suoi cinque consiglieri ha i numeri necessari per chiedere in ogni momento la convocazione di un consiglio comunale straordinario per discutere solo le mozioni, facoltà di cui raramente si è avvalso e che sarebbe opportuno utilizzasse più spesso.
Giovanni Lava

lunedì, novembre 13, 2017

LA PORTA DI COLLEGNO. IN FACCIA.

CIVICA dice NO allo Sky Residence 2.
Il progetto denominato Sky Residence 2 non è nato sotto una buona stella. Sono più di 500 i cittadini che hanno già sottoscritto l'appello al sindaco di Collegno per segnalare il loro dissenso in merito. Un ottimo motivo per l'amministrazione Casciano per fare marcia indietro.
Per quanto ci riguarda come CIVICA sarebbe bastato per votare contro anche solo la descrizione del complesso residenziale che si vorrebbe costruire su corso Francia all'altezza dello Sky Residence 1. La scheda N di Collegno Rigenera recita infatti: "L’ effetto percettivo combinato del nuovo edificio con la preesistenza dello “Sky Residence” dovrà offrire dall’asse viario del corso Francia l’effetto di “porta” atta a segnalare l’ingresso nell’ambito urbano di Collegno".  Quando si vuole strafare con l'immaginazione!!! Porta di Collegno!!! Ma il cartello che indica l'ingresso a Collegno su Corso Francia non è a Leumann ad Ovest e a Paradiso ad Est?
Ovviamente a questo "futile" motivo (ma neanche troppo) per votare contro se ne aggiungono di più corposi a partire dai 12 piani di altezza per finire alla costruzione anche sul sedime stradale pubblico con la scusa dell'allineamento degli edifici. Ma come, con la fame di parcheggi in zona, facciamo costruire in uno dei pochi punti dove c'è un po' di spazio? E già, l'effetto "porta" verrebbe meno. C'è da chiedersi chi è l'archistar che ha avuto un'idea così pacchiana.
La lista CIVICA  è nata nel 2009 avendo tra i suoi obbiettivi dichiarati quello di salvaguardare il centro urbano consolidato collegnese fatto anche di casette. Lo slogan efficace con cui negli anni abbiamo condotto questa campagna di sensibilizzazione è stato "Non farti rubare anche il sole", proprio nel senso di vedersi costruire un palazzo di sei, sette piani vicino alla propria casetta tanto da vedersi oscurato il sole (vedi corso Togliatti). Qui di piani ne vogliono costruire addirittura 12.  E chi si ricorda più della variante urbanistica 13, bocciata dal TAR, che addirittura riduceva di un piano quelli previsti dal Piano Regolatore vigente? Bocciata per incompetenza nella scelta del tipo di variante, non certo per la scelta politica allora fatta dall'amministrazione Accossato. Ma il nostro eroe Casciano e la sua maggioranza non erano quelli eletti sulla base di un programma più rispettoso per l'ambiente? E Collegno Rigenera non era nata anche con l'ambizione di ascoltare finalmente i cittadini per coinvolgerli nelle scelte di rigenerazione urbana? Ebbene qui i cittadini stanno dicendo la loro. Sarebbe saggio ascoltarli.
Come lista CIVICA abbiamo votato a favore della delibera Collegno Rigenera apprezzandone alcune qualità, a partire dalla riduzione dell'occupazione del suolo rispetto a quella esistente, ma ci siamo anche riservati la facoltà di votare a favore o contro i singoli progetti man mano che questi sarebbero giunti prima in commissione urbanistica e poi in Consiglio Comunali per l'approvazione definitiva, come prevede la delibera stessa. Ancora di progetti esecutivi non se ne sono visti neppure da lontano, tanto meno quello dello Sky Residence 2. Personalmente ho dei dubbi che lo vedremo, perchè si tratterebbe di una sfacciata colata di cemento di cattivo gusto architettonico, difficile da digerire anche da questa maggioranza politica.
In ogni caso l'edificio che si vorrebbe costruire tra corso Francia, via Cairoli e via Marsala andrebbe ad occupare degli edifici alti da tre metri a sei e mezzo con una superficie territoriale di 2.143 mq e una superficie lorda di pavimento (slp) di 2.437 che in progetto arriverebbe a 3.213 mq. Nella scheda progetto si parla della solita mixité, che nel nostro caso è una piccola mixitè, visto che da una parte avremmo 2.974 mq di residenziale e appena 239 mq di terziario-commerciale. Come al solito non manca neppure la ormai classica ciliegina del residenziale sociale per i meno abbienti, pari a 446 mq di slp (circa cinque appartamenti). Va anche detto ad onor di cronaca che grazie a questo intervento si promette anche la realizzazione di un attraversamento protetto di corso Francia. Cosa voglia dire in concreto "protetto" non è specificato. A questo proposito sono anni che le diverse amministrazioni promettono di risolvere con un attraversamento "protetto" corso Francia in quel luogo dove già sono troppi pedoni sono stati investiti dalle auto. Non sono tanti i mesi che il consiglio comunale ha approvato una mozione di CIVICA in tal senso. Voler ora barattare un impegno più volte preso con un palazzo di 12 piani ci pare davvero troppo.
Giovanni Lava

mercoledì, settembre 06, 2017

LE CARIATIDI COLLEGNESI

La commemorazione del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa.
Il primo appuntamento pubblico dopo la feria d'agosto a Collegno è la commemorazione del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa,  trucidato dalla mafia il 3 settembre di 35 anni fa. Esserci è d'obbligo per chi come me ha ancora il vizio dell'impegno civile. Anche se come capita ogni volta il dubbio se partecipare o meno è forte. Onorare il generale caduto per mano della mafia o piuttosto evitare di sorbirsi il melenso cerimoniale e la retorica debordante del sindaco pro-tempore?
Di solito a ristabilire ogni anno un po' di equilibrio e di senso arriva il discorso dell'oratore ufficiale. Magistrati, giornalisti, personalità del mondo civile ... non hanno quasi mai deluso, evitando le banalità che ricorrenze simili possono generare.
Quest'anno il discorso ufficiale è stato affidato al presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino, presenza che ha richiamato come mosche gran parte dei sindaci della Zona Ovest di Torino con le loro brave fasce tricolori. Così dopo essersmi sorbito il solito elenco delle cariatidi politiche collegnesi, sempre uguale da 35 anni, tutte citate con nome e qualifica in ordine decrescente per poltrona occupata: onorevole  D'Ottavio, consigliera regionale Accossato, sindaco emerito Miglietti, sindaco ahimè defunto Manzi, presidente Patti Territoriali Bertolotto ... E
dopo aver ascoltato per l'ennesima volta lo stesso prolisso discorso del sindaco Francesco Casciano, tutto speranzoso mi predisponevo a rifarmi con la relazione di Chiamparino. Invece è stato come cadere dalla padella nella brace.
Infatti il nostro campione - che per qualche tempo è stato addirittura indicato come possibile leader nazionale del Pd - si è lanciato in una iperbole sull'uso della violenza "necessaria" degna davvero di miglior causa. Imperdonabile poi quando parlando del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa ha sostenuto che avesse avuto due nemici mortali, il terrorismo rosso e la mafia. Lo smemorato si è dimenticato del terzo, il nemico più subdolo e letale, quello dei politici.
Giovanni Lava

lunedì, maggio 22, 2017

LA BRECCIA DI CASCIANO


Quarant'anni di ex Op: dall'atto eroico alla farsa.
Salone del Libro al Lingotto di Torino. Ore 18 di venerdì scorso. All'Arena Piemonte va in scena Collegno con il sindaco Casciano e l'on. D'Ottavio. L'occasione è data dal quarantesimo anniversario della Riforma Basaglia e, per quanto ci riguarda più da vicino, dall'abbattimento del muro dell'ospedale psichiatrico di Collegno. Un anno prima della riforma, infatti, l'allora sindaco comunista Luciano Manzi fece abbattere dalle ruspe il muro di cinta del manicomio di Collegno. Alla testa di un corteo di collegnesi mise fine materialmente e simbolicamente all'isolamento dei degenti. La popolazione tra malati (?) e addetti ai lavori ammontava a circa 4 mila persone. Una città proibita. Una città nella città.
Iniziò allora il lungo e faticoso percorso che ha portato al superamento completo della struttura manicomiale e alla trasformazione di quel luogo di dolore nel luogo di relax preferito dai collegnesi di oggi. Da città proibita a parco cittadino aperto a tutti.
Bene hanno fatto il sindaco Casciano - che tra l'altro ha fatto un'ottima figura mediatica - e l'ex sindaco D'Ottavio a ricordare tutto ciò insieme al prof. Furlan e al dott. Venuti. Ottima l'idea di organizzare feste ed eventi in occasione del quarantennale, grazie anche al sostegno dell'assessore alla cultura della Regione Piemonte Antonella Parigi, presente all'incontro al Lingotto.
Oltre ai festeggiamenti pare stia per essere istituita su proposta di Casciano  la giornata nazionale della dignità della persona il 13 maggio, il giorno in cui fu approvata la riforma Basaglia. Applausi.
Ma come capita a volte è nella coda che si nasconde il diavolo. Il sindaco Casciano nel concludere il suo infervorato e ispirato intervento ha annunciato di aver invitato il Presidente della Repubblica a Collegno affinchè in quella data il prossimo anno possa dare il primo colpo di piccone a quel che resta del muro dell'ex Op. Ora è apprezzabile che il nostro sindaco, in un mondo in cui si continua ad innalzare muri, voglia abbatterne qualcuno, ma il pezzo di muro lungo via Torino 40 anni fa non fu abbattuto volutamente per lasciarlo ai posteri come simbolo di ciò che aveva rappresentato per decenni, il muro di un lager. Ora io sono convinto che per "muro" da abbattere il sindaco intendesse solo un vecchio ingresso poi murato. Ne abbiamo già parlato e CIVICA ne ha fatto anche un'interrogazione (leggi). Quello che continua a sfuggirci è il senso di un simile gesto, se non quello di scimmiottare quello di Manzi di 40 anni fa. Solo che come per le tragedie, anche per i grandi gesti simbolici, vale la regola che la ripetizione rischia di essere solo più una farsa. Una vera e propria "cascianata" come quella delle navicelle spaziali in viale Certosa. D'altra parte la cultura non è acqua e come il coraggio se uno non ce l'ha non se la può dare.
Per noi di CIVICA la violazione di quel che resta del muro - che andrebbe piuttosto restaurato - è e rimane un gesto blasfemo. Il professor Furlan venerdì scorso ha paragonato i manicomi ad una sorta di lager nazisti. Nel nostro piccolo sarebbe come se per celebrare l'anniversario della liberazione di Auschwitz si abbattesse un pezzo di ciò che ne resta.
Sindaco Casciano & C., se proprio volete mimare Luciano Manzi, fate costruire un pezzo di muro di cartapesta e invitate il mite Mattarella ad abbatterlo simbolicamente. Siamo sicuri che lo apprezzerebbe di più, non fosse altro per la fatica e la polvere che eviterebbe.
Giovanni Lava

mercoledì, aprile 26, 2017

DIVORZIO DEFINITIVO TRA CIDIU E COVAR 14

Interrogazione di CIVICA sul fallimento di un matrimonio tanto annunciato.
Se in principio avevano suonato le trombe annunciando le magnifiche sorti del matrimonio tra CIDIU e COVAR 14, ora che tutto è fallito, è sceso come un macigno un silenzio tombale. Zitti zitti, quatti quatti il 31 marzo scorso i sindaci che compongono l'assemblea del CIDIU hanno deciso di mettere la parola fine alla telenovela del matrimonio tra le due realtà, una telenovela durata circa cinque anni e costata al contribuente più di 100 mila euro. Un fallimento politico oltre che societario enorme. Così per l'ennesima volta a CIVICA è toccato presentare una interrogazione nel vano tentativo di stanare i nostri eroi per saperne di più. Nell'ultima chiedevamo conto della gara andata deserta a cui erano andati incontro nel tentativo di trovare un socio privato che togliesse loro le castagne dal fuoco. Come si legge nella risposta dell'assessore Manfredi, che potete leggere qui, nonostante la gara deserta il matrimonio tra CIDIU e COVAR 14 si sarebbe fatto lo stesso. Evidentemente a un fallimento se ne è aggiunto un altro.
Chi volesse rinfrescarsi la memoria, trova su questo blog tutti i capitoli della vicenda. In particolare esaustivo è l'articolo "Il grosso,grasso matrimonio tra Cidiu e Covar 14" .
Se ripenso alla boria del sindaco Accossato o a quella dell'allora dirigente di ATO.R , l'associazione d'ambito dei rifiuti della ex Provincia di Torino, architetto Paolo Foietta che ci annunciavano il futuro radioso che aspettava la gestione dei rifiuti in provincia di Torino, mi viene in mente il proclama del generale Armando Diaz che annunciava la vittoria dell'Italia sull'Austria alla fine della Prima guerra mondiale. "I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano discese con orgogliosa sicurezza". Nel nostro caso il potente esercito che disordinatamente risale le valli che avevano discese con orgogliosa sicurezza è quello del Pd che dopo la cocente sconfitta di Fassino a Torino si appresta a subirne altre. Il fallimento del matrimonio tra Cidiu e Covar 14 è solo l'ultimo frutto avvelenato di un quadro politico di gestione del potere nell'area di Torino che non regge più.

Sotto l'interrogazione presentata oggi al sindaco Casciano.
Giovanni Lava


Lista CIVICA Movimento Democratico per Collegno
Interrogazione con risposta scritta e orale

Al Sindaco di Collegno


Oggetto: Fallimento della fusione tra CIDIU e COVAR
Considerato che:
·         In data 31 marzo 2017  l’assemblea dei sindaci del Cidiu ha deciso di mettere la parola fine al progetto di fusione tra CIDIU e COVAR 14 dopo il fallimento della gara per trovare il socio privato;
·          Da quell’operazione sarebbero dovuti venire tutta una serie di vantaggi per i cittadini, dalla tariffa puntuale alla riduzione dei costi della gestione dei rifiuti;
il sottoscritto consigliere della lista “CIVICA Movimento democratico per Collegno” interroga il Sindaco per sapere:
1)      Se il Sindaco non ritiene opportuno venire in Consiglio Comunale a spiegare i motivi della decisione dell’assemblea dei sindaci del CIDIU;
2)      Quali saranno ora le soluzioni per ovviare ad una serie di problemi annosi, quali per esempio quello della ristrutturazione di Punto Ambiente o dell’applicazione della tariffa puntuale.
Collegno, 26 Aprile 2017
Giovanni Lava
Il giorno 26/04/2017 alle ore 12:04:53 (+0200) il messaggio "Prot.N.0022745/2017 - INTERROGAZIONE IN MERITO A FALLIMENTO DELLA FUSIONE TRA CIDIU E COVAR PRESENTATA DAL CONSIGLIERE COMUNALE GIOVANNI LAVA DEL GRUPPO CONSILIARE CIVICA MOVIMENTO DEMOCRATICO PER COLLEGNO." è stato inviato da "posta@cert.comune.collegno.to.it"  


domenica, aprile 02, 2017

A COLLEGNO E' NATA L'UNICA VERA OPPOSIZIONE!

In consiglio vanno in scena un bilancio e un sindaco fotocopia.
La maggioranza di governo della città giovedì scorso ha approvato il bilancio preventivo per il 2017, ma ha anche trovato minacciosa sulla sua strada la nascita dell'UNICA VERA OPPOSIZIONE! Un'opposizione che per bocca del suo portavoce, il consigliere del centrodestra Boetti Villanis, farà vedere i sorci verdi a Casciano, che infatti alla notizia è apparso tutto tremante. I quattro moschettieri dell'opposizione sono, oltre al già citato portavoce, il consigliere della Lega Bardella, il consigliere Di Filippo e l'ex membro della maggioranza nonchè ex vicesindaco e assessore Zurlo.
Nella realtà il sindaco Casciano si è esibito nell'usuale atteggiamento da gran cerimoniere ottimista ed ecumenico, passando in rassegna in un'abbondante ora di relazione tutte le solite meraviglie della sua amministrazione che hanno fatto di Collegno, già straordinaria grazie alla bontà dei governi passati, una città che ce la invidiano non solo in Italia ma anche nel resto del mondo.
Collegno come tutte le città presenta luci ed ombre e come tutte le città italiane risente della crisi e dei tagli effettuati alle risorse a disposizione ormai da almeno un decennio. Un bilancio talmente fotocopia nelle entrate e nelle uscite rispetto a quello precedente che la giunta esecutiva potrebbe senza grandi inconvenienti essere sostituita da un pilota automatico. Tutto ciò si trasforma nella narrazione del sindaco Casciano in un sogno luccicante tale da lasciare ogni volta a bocca aperta. Un esempio? Come i famosi mulini a vento si trasformano per don Chisciotte in terribili giganti, cosi per il sindaco Casciano il parco Dalla Chiesa si trasforma nel Central Park di New York.
Nel corso del mio intervento in consiglio comunale ho cercato inutilmente di metterlo in guardia da un possibile rovinoso brusco risveglio. La minaccia per il nostro sindaco non viene però dalla compagnia smandrappata delle opposizioni, a partire dalla neonata UNICA VERA OPPOSIZIONE, quanto - e non potrebbe che essere così - proprio dal suo stesso partito che al di là della facciata di un gruppo coeso e solidale comincia a dare qualche segno di insofferenza verso un'amministrazione che ha fatto dell'immobilismo la sua cifra dominante. Complici anche le scissioni e le divisioni congressuali, all'interco del Pd c'è già chi affila i coltelli per contendere tra due anni lo scettro a Casciano.
Giovanni Lava

martedì, marzo 14, 2017

MIGRANTI A COLLEGNO: IL CONSIGLIO COMUNALE APERTO.

Il sindaco ecumenico e la solita demagogia.
E' possibile affrontare il tema dell'immigrazione in modo civile? E' stata la domanda che mi sono posto ieri sera all'inizio del dibattito del consiglio comunale aperto su di un tema così spinoso. La risposta alla fine è stata: no, non è possibile.
E' stato un consiglio comunale utile o inutile? Dipende.
Utile lo è stato sicuramente per le persone di buona volontà che hanno potuto farsi un'idea più precisa del fenomeno se hanno avuto l'umiltà di prestare orecchi alla messe di dati che sono stati forniti dai relatori (la dottoressa Donatella Giunti della Prefettura di Torino, don Fredo Olivero, ex responsabile della Pastorale dei migranti della Curia di Torino, e Ignazio Schintu, responsabile del centro di accoglienza della Croce Rossa di Settimo).
E' stato perfettamente inutile sicuramente per i "cittadini" leghisti che sono intervenuti, a partire dal militante tutto d'un pezzo che dice di essersi letto il Corano, ma che non legge i giornali se arriva ad affermare che in Africa non vi sono guerre, per continuare con un consigliere comunale di Pianezza che vuole sapere cosa fa la Prefettura contro la prostituzione nell'area industriale della sua città, al futuro sindaco leghista di Grugliasco che vede solo più vecchietti che rovistano nella spazzatura, per finire all'onorevole Stefano Allasia che sostiene che le cifre fornite non sono corrette, senza spiegare perchè.

Inutile sarà stato anche per la "cittadina" che è intervenuta solo per farci sapere che il consiglio comunale aperto era stato richiesto dal M5S e che questo movimento alle elezioni ha preso il 25% dei voti. Informazione fondamentale che era indispensabile ribadire e che ci aiuterà molto nella soluzione dei problemi legati all'accoglienza dei migranti.
Non sono mancate le testimonianze positive, come quella del dottor Federico Maria Savia che ci ha parlato  di come insieme a sua moglie siano protagonisti di un affido temporaneo di un minore non accompagnato; o di Claudia Boetto che ci ha raccontato del lavoro che stanno facendo come Tavola della Pace per poter accogliere una famiglia siriana tra quelle rifugiate in Libano.
Le persone di buona volontà sulla base delle cifre dell'immigrazione hanno potuto meglio rendersi conto che il fenomeno è imponente ma tutt'altro che ingestibile al momento se i comuni, le associazioni, le persone si rendono disponibili. Per conoscere le cifre dell'immigrazione clicca qui .
Per quanto riguarda Collegno al momento ospitiamo una ventina di persone in due strutture gestite da cooperative. Sulla base del nuovo piano di ripartizione della Prefettura la quota spettante a Collegno, almeno sulla carta, è di un centinaio di persone che su 50 mila abitanti appaiono come numeri assolutamente non preoccupanti.
Ieri sera ancora una volta abbiamo potuto assistere ad un'esibizione  superlativa di Casciano l'Ecumenico. Un vero e proprio muro di gomma sul cui sorriso pacioso è rimbalzata ogni genere di provocazione, dall'invasione di campo del consigliere pianezzese,  alla rivendicazione ribadita più volte dai Cinquestelle del merito rivoluzionario di aver richiesto un consiglio comunale aperto per dare finalmente la parola ai "cittadini", cittadini di cui in verità pur in una sala strapiena ad intervenire se n'è visti poco o nulla. Un modo come un altro per fare un po' di demagogia a buon mercato in assenza di uno straccio di proposta politica se non quella che ormai è diventata la panacea a tutti i mali del famigerato reddito di cittadinanza che una volta realizzato miracolosamente farebbe superare agli italiani la paura dell'immigrato e il razzismo che l'accompagna. Con la pancia piena tutti diventerebbero più buoni e disponibili.
A difendere l"onore" e la storia dell'amministrazione di centrosinistra è dovuta intervenire in zona Cesarini Tiziana Manzi, visto il mutismo del sindaco e quello ormai consueto del Pd.
A fronte della melassa cascianesca, per fortuna è arrivato l'insulto di Don Fredo Olivero che alle solite stupidaggini ha reagito con un salutare e sonoro "imbecilli". Poco ecumenico, ma efficace a ristabilire un po' di equilibrio in campo.
Giovanni Lava

lunedì, marzo 06, 2017

IL CAMPO VOLO ANCORA IN PERICOLO

La speculazione è sempre in agguato.
Chi si fosse illuso che le mire speculative sul Campo Volo fossero sparite, si è sbagliato. Dopo un silenzio di qualche anno, giovedì scorso del suo destino si è tornato a parlare in Consiglio Comunale.
In discussione una delibera  (leggi) che lo vede di nuovo protagonista. La delibera riporta la lettera con la quale il sindaco aveva risposto circa un anno fa alla Società Sviluppo Comparto 8 Srl, proprietaria del terreno, la quale con un'istanza tornava alla carica per chiedere una variante al piano regolatore che consentisse di costruire sul Campo Volo. Una bella faccia tosta dopo che un anno prima la stessa società aveva fatto ricorso al Tribunale Civile contro il Comune di Collegno con una richiesta milionaria di risarcimento per i danni subiti a loro dire per non aver potuto ancora costruire.
Il sindaco aveva risposto richiamando le indicazioni del piano regolatore che individua nell'area "una risorsa ambientale da restituire all'area metropolitana come verde pubblico" e come il PTC2 (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale) individua nell'area del Campo Volo "un'area di particolare pregio ambientale paesaggistico".
La Società Sviluppo Comparto 8 alla lettera del sindaco ha reagito con una citazione del Comune di Collegno davanti al Presidente della Repubblica, sostenendo la non legittimità dell'atto del sindaco, essendo il Consiglio Comunale il titolare degli atti di pianificazione urbanistica. E così è a causa di questo ricorso che finalmente il sindaco si è ricordato - obtorto collo - dell'esistenza del Consiglio Comunale, chiamato con la delibera a validare il contenuto della sua lettera. Infatti fino ad oggi il Consiglio Comunale è stato tenuto all'oscuro della vicenda.
Nonostante la mancanza di rispetto delle prerogative dei consiglieri comunali e del loro ruolo di rappresentanti del popolo, CIVICA ha deciso di votare a favore della delibera in considerazione del fatto che la lettera del sindaco era pur sempre un No alle mire speculative della proprietà del Campo Volo, ma anche per assumersi la responsabilità di quel No. Un voto dunque a favoredella delibera nonostante l'ambiguità con la quale il sindaco e la sua maggioranza, in particolare il Pd, continuano ad avere circa il futuro del Campo Volo. Vista la storia degli ultimi anni, con i diversi tentativi dell'amministrazione Accossato di contrattare con i proprietari la più o meno modica colata di cemento lungo i bordi del Campo Volo, il sottoscritto ha invano chiesto al sindaco e al suo partito di assumere l'impegno a non trattare un bel nulla con la proprietà nè oggi nè mai, rispettando il dettato del piano regolatore. Impressionante e inquietante è stata la scena muta del Pd sulla delibera e sull'appello di CIVICA.
Il silenzio imbarazzante ha solo un significato: nonostante i ricorsi alla magistratura, evidentemente non si esclude la possibilità di sedersi ad un tavolo per acconciarsi a qualche compromesso. Un compromesso che non potrà essere molto diverso da quelli del passato e cioè l'ennesima colata di cemento, poco importa se con qualche migliaio di metri quadrati di superficie in più o in meno.




Nelle foto due delle ipotesi avanzate nell'era Accossato







Come scrivevamo già nel 2012 (leggi) per preservare il Campo Volo per i collegnesi di oggi e per le generazioni che verranno occorre una Variante strutturale che lasci integra l’area e introduca un vincolo di salvaguardia paesaggistico 
e si avvii contestualmente il procedimento per chiedere alla Regione di dichiarlo “bene paesaggistico di notevole interesse pubblico” sulla base del decreto legislativo 42/2004, articoli 136 e successivi – richiesta giustificata dal suo alto valore ambientale ed estetico – in modo da impedire ogni forma di manomissione presente e futura.

Giovanni Lava

venerdì, febbraio 24, 2017

PARCO DELLA DORA DEVASTATO.


Civica ha presentato un'interrogazione al Sindaco.
 Dietro il lessico con cui si definiscono le azioni che andiamo a raccontare ci deve essere sicuramente un burlone. Nei documenti ufficiali la devastazione rappresentata dalle foto che pubblichiamo viene definita come "miglioramento fondiario in area agricola" che fa il paio con l'escavazione delle cave di ghiaia di cui abbonda il territorio collegnese che in gergo viene definita "coltivazione". Che animi gentili!!!
Ma veniamo ai fatti. Da circa un mese i frequentatori del parco agronaturale della Dora hanno assistito ad una pesante manomissione di alcuni prati con l'asportazione della ghiaia di cui è composto lo strato alluvionale che circonda la Dora. Materiale prezioso per l'industria delle costruzioni,evidentemente più remunerativo per i proprietari rispetto a quanto quei prati possono rendere con l'agricoltura.


 Alle segnalazioni allarmate in Comune è stato risposto che era tutto a posto, visto che già da due anni la proprietà era in possesso di regolari licenze edilizie. Ciò che però non era regolare era la profondità dello scavo.
 La legge, purtroppo, consente di asportare lo strato superficiale fino ad un metro per sostituirlo con un terreno migliore dal punto di vista agricolo. Qui il metro era stato abbondantemente superato.

Ci sono volute le rimostranze in Comune dei soci del locale circolo di Legambiente (9 febbraio) e un verbale di accertamento di difformità rispetto ai permessi e agli usi consentiti dalla legge da parte del servizio d vigilanza della Città Metropolitana (8 febbraio) per indurre finalmente il 15 febbraio 2017 il Comune di Collegno ad emettere un'ordinanza di sospensione dei lavori.
La vicenda presenta molti lati inquietanti. Occorre l'intervento della vigilanza della Città Metropolitana per smuovere i nostri uffici comunali? Perchè quando sono arrivate le segnalazioni dei cittadini prima e di Legambiente poi non sono andati a controllare? Si autorizzano lavori del genere in quello che pomposamente viene considerato il fiore all'occhiello delle scelte urbanistiche in funzione ambientalista di Collegno, il Parco della Dora, e non si va a controllare? Come è accaduto nel 2013, quando un altro  "miglioramento fondiario in area agricola" della stessa portata pare sia stato portato a termine senza colpo ferire?
E poi un controllo sulla qualità del terreno di riporto viene o no effettuato? Chi certifica che si tratta di un terreno migliore dal punto di vista agricolo rispetto a quello che viene asportato?
L'amministrazione collegnese deve decidere se il Parco della Dora va salvaguardato seriamente oppure lasciato alla mercè di qualsiasi iniziativa privata, non importa se dannosa al suo ecosistema e al suo equilibrio idrogeologico. Un giorno si fa strage degli alberi un giorno si scava a destra e a manca... siamo seri per una volta.
Un po' di risposte ce li aspettiamo dall'interrogazione che CIVICA ha protocollato e che alleghiamo (clicca qui).
Giovanni Lava

mercoledì, febbraio 08, 2017

M5S E STAMPA: UNA STORIA PATETICA.

Lamentarsi della faziosità di giornali e giornalisti è come scoprire l'acqua calda.
Personalmente non ne posso più non tanto della telenovela romana, sempre più appassionante,  quanto dei lai scandalizzati del mondo grillino e dintorni per quelle che a loro dire sarebbero le bugie dei giornalisti. Ne posso ancora meno di tutti quelli che si dicono disgustati dal fatto che giornali e giornalisti continuano a scrivere dei guai della Raggi senza ricordare prima gli scandali ben più gravi del Pd. Li trovo, ad iniziare da Travaglio che pure ha tanti meriti, patetici e anche un po' ridicoli. I giornalisti prima di nominare la Raggi dovrebbero obbligatoriamente fare la lista completa delle malefatte Pd? Che furbata. La lista sarebbe tanto lunga da addormentare i lettori prima di giungere a parlare della debacle romana dei Cinquestelle. Ma davvero vogliono farci credere di essere stupiti dell'attenzione morbosa che i media dedicano alle vicende romane? Non doveva essere il governo della capitale il banco di prova della maturità a governare l'Italia? Allora perchè stupirsi di tanta attenzione? O è colpa dei giornalisti se l'amministrazione Raggi riesce ogni giorno ad aggiungere una nuova puntata all'appassionante telenovela? Vedi ieri la vicenda dell'assessore Berdini che poverino ha solo osato dire qual è la triste realtà romana, vista da vicino e da dietro le quinte, 
A mio avviso i loro monotoni e reiterati lamenti nei confronti della stampa sono solo fumogeni ad uso e consumo dei militanti, fumogeni liberati ad arte al solo scopo di nascondere le miserie romane. E sempre su questa china patetica si è arrivati fino alla scorciatoia delle liste di proscrizione dei giornalisti come nella migliore e più classica delle tradizioni italiane. Ma non dovevano essere il nuovo?
Onestà, onestà.
Giovanni Lava

venerdì, gennaio 27, 2017

AIUTO, MI SI E' RISTRETTO IL CONSIGLIO COMUNALE.

Seduta dopo seduta il tempo si accorcia.
Dopo un lungo sonno siamo di nuovo qui. Eravamo rimasti agli auguri di Natale. Sono il primo a chiedermi come sia stato possibile un così lungo silenzio. Mancanza di tempo? Certo. Stanchezza? Anche. Ma la vera ragione probabilmente sta nel fatto che se  maggioranza e amministrazione sono desaparecide, sparisce di riflesso anche l'opposizione. CIVICA vorrebbe fare opposizione ma non sa più a chi e a che cosa. Non si possono sferrare pugni e calci all'avversario se sul ring ti ritrovi da solo.
L'ultimo consiglio comunale si è svolto il 15 dicembre dopo di che è calato il sipario sulla politica istituzionale. Vacanze di Natale lunghe, anzi lunghissime. Solo questa settimana vi è stato un timido segnale di vita con la discussione del nuovo regolamento per la gestione degli orti sociali (già urbani). Un argomento senz'altro interessante ma che coinvolge davvero pochi cittadini. E così giovedì due febbraio si terrà un consiglio comunale che, come ormai è consuetudine, ha all'ordine del giorno una sola delibera, gli orti appunto. Una produttività prossima allo zero per un'amministrazione dall'elettroencefalogramma sempre più piatto.
Sarà per questo che il Pd sta lentamente ma inesorabilmente decurtando il tempo del consiglio comunale. Da sempre i consigli comunali a Collegno hanno avuto inizio alle ore 18,30. Da qualche mese hanno deciso che alle18,30 fosse troppo presto e, nonostante le proteste del sottoscritto, l'inizio è stato fatto slittare alle 19,30. Ma anche alle 19,30 non va bene, si tratta di un orario che evidentemente disturba la cena a qualche maggiorente del Pd (esistono ancora i maggiorenti? Boh!). Giovedì prossimo infatti si inizierà alle ore 20,30. Continuando così, tempo ancora due o tre mesi e si potrà farlo iniziare alle 23,30 e finire alla 24,01, giusto in tempo per consentire ad alcuni consiglieri di potersi prendere due giorni di vacanza dal lavoro. Infatti quando vi è stata l'esigenza straordinaria di terminare prima della mezzanotte, il Pd si è opposto, perchè - mi è stato riferito dal presidente del consiglio - altrimenti alcuni non avrebbero potuto godere del riposo il giorno successivo, riposo che scatta solo se si sfora la mezzanotte. Alla faccia della nobiltà della politica.
Il punto è che, se per approvare una delibera il tempo basta e avanza, all'ordine del giorno vi sono ben 36 mozioni ed ordini del giorno che aspettano di essere discussi da tempo immemorabile. Volendo si potrebbero fare consigli straordinari (a spese del bilancio e quindi dei cittadini) ogni settimana se chi ha i numeri per richiederli dai banchi delle opposizioni (vedi M5S) si avvalesse della facoltà che il regolamento concede. Ma come si dice, se Atene piange, Sparta non ride.
Ciò che non torna in questa vicenda è il disprezzo per le istituzioni che tutti a chiacchiere dicono di voler difendere. In questi tempi sempre più bui, il consiglio comunale che piaccia o no a livello cittadino rappresenta la più importante istituzione democratica eletta a suffragio universale. Già il Parlamento negli anni ha sottratto ogni potere reale al consiglio comunale, se poi dal basso si mortifica ad ogni occasione la sua stessa agibilità, possiamo davvero chiudere baracca e burattini e andare tutti a casa nell'attesa che l'uomo "forte" decida tutto da solo e vegli su tutti noi.
L'aspetto più inquietante di questa vicenda da basso impero è la sensazione che ai protagonisti sfugga la portata politica negativa delle loro azioni, non ne abbiano contezza, a partire dal presidente del consiglio che dovrebbe difendere l'istituzione che le è stata affidata, per finire ai dirigenti del Pd che ad ogni pie' sospinto gridano al lupo al lupo dell'antipolitica. Così alla fine ci tocca rimpiangere i comunisti di un tempo, che avevano tanti difetti, ma sulla difesa delle istituzioni repubblicane e sulla loro agibilità non transigevano.
Giovanni Lava

lunedì, dicembre 19, 2016

AUGURI DI BUONE FESTE A TUTTI.




lunedì, novembre 21, 2016

QUEL MURO NON VA MANOMESSO, MA RESTAURATO!

Un progetto incomprensibile. Interrogazione di CIVICA.
Mentre ovunque si innalzano muri o si minaccia di farlo, a Collegno si vogliono aprire brecce nel muro dell'ex OP lungo via  Torino, ma, a differenza di quello che potrebbe sembrare, neppure in questo caso si tratta di un'azione meritevole.
Da qualche tempo all'uscita del sottopasso della stazione ferroviaria lato via Martiri 30 Aprile è apparso un cartellone  (foto sotto) nel quale si annuncia l'apertura di una porta nel muro dell'ex OP per favorire - udite udite - l'ingresso degli studenti e dei fruitori del parco.



Che si tratti di una sciocchezza è evidente, visto che di ingressi al parco c'è ne sono a iosa. Che si tratti di uno sfregio ad uno dei simboli - ahimè colpevolmente lasciato alle ingiurie del tempo - della storia di Collegno anche.
CIVICA ha presentato un'interrogazione  (leggi) per sapere innanzitutto da chi e  quando è stato approvato il progetto.  Infatti ci risulta che il progetto non solo non c'è ma che sarebbe necessaria preventivamente l'autorizzazione della Sovrintendenza. Se così fosse, come si spiega il cartellone? E che valore hanno questi annunci? Uno scherzo?
Rimane anche la curiosità di sapere da dove nascano certe idee balzane. Chi c'è dietro? Guarda caso l'idea di aprire un altro ingresso al parco in quel punto è iniziata a circolare da quando è stata costruita la palestra. Che i suggeritori si trovino tra i frequentatori della palestra? Il dubbio è più che legittimo.
Se si fa mente locale, si capisce come gli studenti e i fruitori del parco arrivino da Ovest o da Est dove si trovano le fermate dei bus e del treno come i parcheggi, e in futuro l'eventuale fermata del metrò. A chi gioverebbe dunque aprire un altro ingresso?
Il punto in via Torino dove si vorrebbe aprire il varco


Non solo non è opportuno ma, volendo, di interventi ce ne sono di urgenti se proprio si hanno delle risorse da investire. Come CIVICA ne suggeriamo almeno tre: 1) il restauro del muro che, se si continua a lasciare alle intemperie e all'avanzare della vegetazione, prima o poi crolla;

2) la realizzazione di una pista in terra battuta che permetta di camminare o correre anche lungo il muro in questione;
3) estendere l'illuminazione nella zona Nord del parco in modo da consentire ai cittadini di frequentarla in sicurezza anche di notte quando fa buio presto come ora. Il parco, infatti, si è a poco a poco trasformato nella più grande palestra sportiva a cielo aperto della città per di più gratuita.
Giovanni Lava

martedì, novembre 08, 2016

LA COSTITUZIONE E' UNA COSA SERIA.

CIVICA vota serenamente NO.
CIVICA si schiera con il fronte del NO, ma senza demonizzare nessuno. Che la Costituzione del '48 possa e debba essere riformata ne siamo ragionevolmente convinti, che possa essere riformata a colpi di fiducia da parte di una minoranza non siamo d'accordo per il semplice motivo che la costituzione è di tutti i cittadini e non solo di una parte. Un rischio che si corre, al di là della bontà o meno dei cambiamenti introdotti da Renzi e C. è che ad ogni cambio di maggioranza ci sia un cambio della costituzione.
Nei prossimi giorni saremo nei mercati cittadini a distribuire il volantino che pubblichiamo sotto. Per leggerlo cliccarci sopra.

lunedì, ottobre 03, 2016

L'ATTRAVERSAMENTO SU CORSO FRANCIA SI FARA' (FORSE).

Mozione di CIVICA approvata all'unanimità.
Intanto la maggioranza perde i pezzi: Zurlo se ne va.
Approvata all'unanimità nel corso del consiglio comunale di giovedì scorso la mozione di CIVICA sull'attraversamento in sicurezza di corso Francia tra via Piave e via Costa. Un problema annoso sul quale si sono sprecate petizioni e interrogazioni. Intanto i pedoni continuavano ad essere investiti e uccisi come è accaduto lo scorso sette aprile. Interrogazioni come quella presentata insieme alla Lega Nord nel 2012. L'allora assessore ai Lavori Pubblici Pirrello assicurò che si stava approntando uno studio per verificare se fosse stato più utile installare un nuovo attraversamento pedonale con semaforo oppure aprire il corso all'altezza di via Roma in modo da consentire anche il deflusso del traffico che oggi si accentra su via Minghetti e su via Piave. Promesse di marinaio perchè poi nulla si è fatto.
Ora a promettere che nel giro di un mese avremo lo studio pronto è l'attuale assessore ai Lavori Pubblici Romagnolo. Studio partito dopo che qualche mese fa CIVICA aveva posto lo stesso tema con un'interrogazione dal contenuto analogo a quello della mozione.
Si spera che ora la soluzione del problema abbia un'attuazione in tempi brevi, dopo che la mozione di CIVICA è stata condivisa da tutto il consiglio comunale.
Consiglio comunale che continua a riunirsi per discutere una delibera dell'amministrazione alla volta.
Vista dai banchi del consiglio comunale la giunta Casciano sembra proprio nelle braccia di Morfeo. E intanto la maggioranza che la sostiene ha perso un pezzo. Infatti giovedì scorso ho avuto la sorpresa di trovarmi seduto a fianco nei banchi dell'opposizione il consigliere Francesco Zurlo, il quale in un breve discorso ha comunicato all'assemblea di essere passato all'opposizione. I motivi? Il centrosinistra starebbe facendo politiche economiche e sociali nelle quali non si riconosce più.
Un Francesco Zurlo sorridente (primo a destra) all'epoca delle primarie del centrosinistra.
In realtà a nostro avviso l'abbandono della maggioranza è l'ultimo atto di un lungo deterioramento dei rapporti con il Pd a partire da quando Zurlo aveva osato sfidarlo presentandosi candidato alle Primarie del centrosinistra, in caduta libera dopo che una volta eletto - obtorto collo - gli era stata negata la poltrona da assessore. Ora corre d'obbligo la domanda: ma l'assessore di riferimento della lista di Zurlo, Monica Rossi, chi rappresenta in giunta?
Quale giudizio politico dia la maggioranza sull'abbandono di un consigliere che nello scorso mandato era stato anche vicesindaco, non è dato sapere. Con l'arroganza che li caratterizza in simili frangenti, non si sono degnati neppure di dire beh!
Giovanni Lava

mercoledì, settembre 28, 2016

AMIANTO IN COMUNE.

Bonifica di gran fretta nel fine settimana.
L'ultima spiacevole novità che arriva dal palazzo comunale è che le centinaia di dipendenti comunali sono stati per anni esposti a loro insaputa  all'amianto presente nell'edificio di piazza del Municipio. E hanno continuato ad esserlo per mesi, sempre a loro insaputa,  anche dopo che le analisi chimiche hanno accertato che nelle lastre di tamponamento del parapetto del terrazzo del 3° piano erano presenti la crisolite, la crocidolite e l'amosite, tre componenti dell'amianto assassino, tre killer per la salute umana. La "scoperta" è stata che il parapetto era - chissà da quanto tempo - in stato di grave degrado e proprio peer questo ancora più pericoloso.
A portare all'attenzione dei dipendenti comunali il rischio che stanno correndo sono state le loro Rsu e i RLS (rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza) dopo che l'ufficio Tecnico dei Lavori pubblici ha avviato l'iter per la bonifica dell'amianto in assoluta riservatezza. Infatti, nonostante la mozione di CIVICA approvata dal consiglio comunale sull'obbligo di pubblicizzazione, la bonifica dell'amianto nell'edificio comunale è stata tenuta all'oscuro della pubblica opinione.
Così per questo fine settimana hanno organizzato in fretta e furia la rimozione dell'amianto  (leggi).
Ora le domande che si pongono non solo le Rsu, ma anche CIVICA con un'interrogazione, sono: nell'edificio comunale l'amianto si trova solo nel parapetto del terrazzo del 3° piano? Da quanto tempo si sapeva, visto che risale ad aprile scorso la richiesta di analisi? 
È lo vorrebbero sapere probabilmente non solo i dipendenti comunali ma anche tutti i cittadini che hanno avuto accesso agli uffici comunali in tutti questi anni o forse semplicemente ne frequentano il parcheggio e i giardini che si trovano nelle adiacenze.
Giovanni Lava